2 FEBBRAIO: “FESTA DELLA CANDELORA”

candelora

L’alba di una nuova luce

Da tradizione cristiana, il cosiddetto giorno della Candelora è celebrato in memoria di due grandi eventi: da una parte la Presentazione di Gesù al Tempio quale luce in mezzo alle genti, dall’altra la Purificazione di Maria poiché secondo l’usanza ebraica, dopo quaranta giorni dalla nascita di un maschio, la madre, considerata impura, doveva recarsi al Tempio di Gerusalemme per purificarsi.

 

Meno conosciuto è però il legame che questi eventi possiedono con i movimenti cosmici e della natura. Che la Madonna Candelora si ponga circa a metà tra solstizio d’inverno (momento in cui il sole raggiunge nel suo moto il punto di declinazione minima) ed equinozio di primavera (momento in cui il periodo diurno, ovvero quello di esposizione alla luce del Sole, e quello notturno sono uguali) non è un caso. Dal punto di vista astronomico, ciò cui si assiste, a partire dal 2 Febbraio, è che l’alba comincia ad anticipare il momento del sorgere del Sole, arrivando al 29 di Febbraio a guadagnare 1 ora circa di luce in più al giorno. In realtà anche nel periodo precedente (Dicembre-Gennaio) le giornate avevano cominciato ad allungarsi, ma a causa del posticipare dell’ora del tramonto!

 

Tale evento risulta pertanto piuttosto significativo in quanto indica la nascita di una Nuova Luce. Ecco spiegata l’usanza, in questo giorno, di accendere e benedire candele che non portano certamente la stessa qualità di luce del falò di S. Giovanni ad esempio(il grande fuoco), ma sono ancora deboli e piccole, esattamente come la luce dell’alba che sta crescendo sempre più.

 

Il nuovo Sole è così nato in Gennaio, ma solamente a partire da Febbraio intraprende i primi passi del processo di espansione ed ascesa della Luce che si consoliderà in Primavera. E’ ciò che si trova in natura in questo periodo: fa ancora freddo, ma si è accesa la prima fiammella, un piccolo fuoco che manda una certa luce, questa è la luce della vita che rinasce. Iniziano infatti i primi movimenti della natura che nei semi e nelle radici rimangono spesso inavvertiti dall’uomo, ma che si rendono poi certamente più palesi nell’allungamento delle gemme. L’esperto osservatore della Natura si accorgerà che in questo periodo la linfa comincia a ricircolare nelle piante, gli animali si svegliano dal letargo, l’ape regina incomincia a deporre le prima uova, i cereali iniziano il processo dell’accestimento (getti laterali, associabili al formarsi di nuove piante),ecc..

 

Non a caso in passato, i contadini in questo periodo dovevano capire se seminare e quando, anche in rapporto alla lunazione: capire se la primavera era alle porte o se ci sarebbe stato ancora freddo. Per loro questo voleva dire un buon raccolto o fame. Era quindi fondamentale fondare le proprie decisioni su osservazioni che potessero dare una buona percentuale di riuscita. A questo riguardo non è inutile ricordare che le festa della Candelora ha sostituito quella che presso i Romani si chiamava dei Lupercali e di Giunone Februata, mentre presso i Celti cadeva sotto il nome di Imbolc (da Imb-folc ossia “grande pioggia”, rimandando ad un senso di purificazione, ma anche alle 4 feste del fuoco che presso i Celti assumevano sempre un significato di accrescimento della Luce).

 

Per l’uomo moderno tale Festa esorta ancora una volta a riconnetterci con la natura e i suoi misteri (che tali sono perché non li conosciamo) attraverso il nostro stare in essa con i nostri sensi ben svegli e con l’entusiasmo sempre crescente per una vera Conoscenza.

(Immagine tratta da : https://blog.bellalunatoys.com/2019/festival-of-candlemas.html)