Sistema Immunitario e calore umano

Sempre più spesso sia in ambito medico specialistico come negli articoli delle riviste si parla del sistema immunitario e dell’importanza del suo equilibrio per il benessere dell’organismo.

Vengono poi descritte le sostanze maggiormente impiegate per il sostegno del sistema immunitario che si derivano dal mondo vegetale e dai funghi, ma si ricorda anche l’importanza degli oligoelementi, zinco ad esempio e molto altro ancora…

L’attenzione, inoltre, in ambito medico, viene posta in particolare sugli squilibri nell’attivazione del sistema immunitario che possono manifestarsi nei confronti di “fattori esterni” (allergie) o di “fattori interni” (disturbi autoimmunitari), a causa dell’aumento di tali fenomeni nella popolazione e vengono proposte varie teorie per interpretare i motivi di questo andamento.

La visione dell’uomo proposta da R.Steiner a partire dalle osservazioni di tipo fenomenologico secondo il metodo di W.Goethe offre la possibilità di prendere in considerazione degli elementi del nostro modo di essere e di vivere che rischiano di non venire per nulla osservati e considerati.

In particolare può giovare tenere presente che il sistema immunitario (con tutte le cellule specifiche e gli anticorpi che circolano in ogni anfratto più recondito del nostro organismo) si sviluppa fin dall’età più precoce in modo specifico e unico, proprio come ogni individuo, con la selezione di famiglie e individui cellulari, diciamo così, in base alle esperienze, ai contatti che avvengono (quale mamma, quale cibo, quale ambiente etc….). Come avere un mazzo di carte fatto di infinite possibilità che via via vengono tenute oppure non impiegate…e con l’andare dei mesi e degli anni le carte che rimangono in mano sono particolari e uniche per ogni individuo.

Nel sistema immunitario c’è scritta la storia dell’individuo, ma anche della sua linea parentale e di tutti i contatti che ci sono stati, in fondo, fin dall’inizio dei tempi e così in modo mirabile si ritrova la storia dell’evoluzione in una forma, ora, del tutto individualizzata.

Nel considerare la costituzione dell’uomo e l’affinità con gli elementi della natura secondo una visione molto antica e cara alla medicina mediterranea e ripresa dalla fenomenologia in senso antroposofico, l’autocoscienza dell’uomo (anche detto “io”) può manifestarsi solo nella sfera dell’elemento del calore (anche detta “organizzazione dell’io”). Se osserviamo l’evoluzione della vita sulla terra si può considerare come lo sviluppo di una coscienza sempre più acuta si accompagni con la conquista di una certa autonomia nella sfera del calore (pensiamo al procedere dell’evoluzione dalle piante agli animali inferiori fino ai mammiferi etc…) fino all’uomo che ha acquisito la capacità di governare il fuoco anche fuori di sé (alimenti, arti e mestieri, produzione di energia, rapporto con l’ambiente in una sorta di “estensione dell’io”).

Se accettiamo, come ipotesi di lavoro, che il sistema immunitario sia la nostra impronta cellulosa o corpuscolo mediata sulla sfera del sangue (che è l’organo mediante il quale tutto fluisce e tutto viene collegato) e accettiamo che l’autocoscienza possa accendersi solo in esseri che hanno acquisito una certa forma dell’organizzazione del calore, allora possiamo prendere in considerazione l’idea che una buona organizzazione del corpo di calore sia molto importante per il benessere del sistema immunitario e che le connessioni tra questi diversi aspetti siano molto più ampi e variegati di quanto comunemente venga preso in considerazione.

Si consideri sotto questa luce il significato che può rivestire un rialzo termico (evento febbrile), oppure si consideri come sia sufficiente impedire a dei rettili, ad esempio, di poter termoregolare (spostandosi continuamente dal sole all’ombra) per vederli deperire e morire in breve tempo.

La cura dell’organismo di calore, così, nella pedagogia steineriana è un ambito non solo peculiare e specifico di accompagnamento, che può divenire anche terapeutico nella medicina antroposofica, ma è forse l’ambito dove viene posta la maggior attenzione.

Potremmo arrivare a dire che la Scuola Waldorf è la scuola che lavora con il calore o mediante il calore o che si fa il tentativo di educare il calore, e così pure per la medicina antroposofica.

Del calore possiamo riconoscere nell’organismo diversi aspetti.

C’è un calore fisico che dovrebbe sempre essere tenuto in ottima considerazione, in particolare nell’età pediatrica, considerando che ostacolare l’organismo di calore (con dispersione termica) non è equivalente a “sentire freddo”. Cioè possiamo anche non sentire freddo e nel contempo danneggiare il nostro organismo di calore. L’esempio più lampante è offerto da alcuni ragazzi, spesso maschi e adolescenti, che essendo “carichi” sul piano metabolico e muscolare, portano delle calzature di tela senza calze, in pieno inverno, magari con i capelli bagnati, certamente senza copertura. Non sentono freddo, cionondimeno stanno impoverendo il loro organismo di calore (fortunatamente a quell’età con danno minore che in altre fasi della vita!).
Le parti dell’organismo che disperdono maggiormente il calore sono la testa, le mani e i piedi. Un’altra zona molto importante è quella addominale, lombare e toracica. Queste parti, nella stagione invernale, andrebbero sempre protette, in particolare nei bambini, ma in realtà ad ogni età, perché molte sinusiti croniche negli adulti derivano semplicemente dall’abitudine di non coprire il capo. Una perdita di calore apparentemente piccola (pochi decimi di grado) nella zona addominale interna, com’è noto, oltre che essere causa di crampi addominali, si traduce sempre nella moria più o meno accentuata di colonie di microflora residente (Bifidobacterium bifidum, in particolare), con conseguente squilibrio. D’altro canto sappiamo quanto pericoloso possa essere il colpo di calore, al quale, al contrario, sono più sensibili gli anziani.

Abbiamo un calore metabolico di cui sappiamo tantissimo dalle numerose trattazioni che in ogni luogo si trovano sul valore energetico degli alimenti e degli alcoolici. Quello che più difficilmente si osserva è come la vita della terra nelle latitudini soggette alle stagionalità (nel nostro caso quattro) offra mediante i prodotti e i frutti “di stagione” una possibilità importante di regolazione della sfera del calore, mediante l’alimentazione e perciò una vera e propria azione immuno-equilibrante. Perciò, senza entrare nel dettaglio dei singoli alimenti, delle stagionalità e di come gli elementi di natura entrano in risonanza con il nostro organismo, possiamo tenere come regola generale che mangiando secondo la stagione avremo alimenti “rinfrescanti d’estate” e “riscaldanti d’inverno”, alimenti ricchi di zuccheri e nutrienti oleosi d’inverno, ricchi di sali minerali e acqua d’estate e così via…anche le tradizioni popolari sono molto sagge in questo senso. E così, ricorrendo ad un sommario calendario dei prodotti della terra possiamo indicare come alimenti invernali: carciofo, broccolo, radicchio, cavolo, insalata, porro, spinacio, finocchio, patata, kiwi, arancio, mela; primaverili: fagiolini, carota, cipolla, ravanello, insalata, pisello, patata, mela, fragola; estivi: pomodoro, peperone, melanzana, insalata, zucchina, cipolla, patata, sedano, fagiolini, carota, fagiolo, fragola, pesca, albicocca, prugna, lampone, pera, melone, cocomero ed infine autunnali: cavolo, broccolo, insalata, radicchio, finocchio, patata, zucca, castagna, funghi, pera, arancia, mela, uva, kiwi, mandarino.
Il rispetto dei ritmi della stagione, tra l’altro può essere un piccolo contributo per migliorare gli equilibri termici del nostro pianeta. Appare evidente come mangiare in inverno una parmigiana (melanzane, pomodoro) o una caprese possa essere ben più impegnativo per l’organismo e per l’ambiente (coltivazioni in serra, trasporto, conservazione, etc…) che mangiare dei carciofi con una mela cotta. I bambini, in particolare, sono molto sensibili al ritmo delle stagioni nell’alimentazione.
La riserva di calore, per certi aspetti, nella parte metabolica dell’organismo è rappresentata dalla milza, un organo non vitale e perciò piuttosto trascurato che “impulsa” calore allo stomaco (il nostro forno brucia-tutto) in modo ritmico. É dimostrato che rispettare l’orario dei pasti secondo gli orari tradizionali propri di ogni cultura in relazione all’ambiente e alla latitudine, impegna relativamente meno la milza e la digestione nel suo complesso. Quindi non solo ritmo nel corso dell’anno, ma anche all’interno della giornata. Guarda caso la milza è un organo molto importante per alcuni aspetti relativi al sistema immunitario, da un lato, e ai processi che interessano i globuli rossi, dall’altro…ancora immunità e calore.

Un altro ambito del calore è quello legato ai moti dell’anima e qui non ci dilunghiamo perché tutta l’esperienza che si matura nella Scuole Waldorf trova a questo livello una fonte inesauribile di esperienze e perciò di esempi. Il modo di parlare, i termini che si impiegano, la modulazione della voce nella parola e nel canto, etc…sono tutte possibilità di offrire elementi che sul piano dell’anima possono essere riassunti con “scambi di calore”. Anche l’esperienza dei ritmi del mattino con cui si dà il “la” alla giornata agisce anche a questo livello.

Abbiamo infine il calore che specificatamente si articola sul piano dell’autocoscienza o dell’io che è il calore degli ideali, delle cause condivise, della dedizione per un’attività, per un progetto, per una persona, per la conoscenza e per l’evoluzione dell’altrui e propria vicenda umana e molto altro.
Approfondire e ricercare per il gusto di scoprire e scoprirsi…altri temi centrali del percorso Waldorf.
Anche e ancora tutto questo è “immuno-stimolante”, mentre quanto può essere “immuno-depressivo” trangugiare capitoli di nozioni e fatti che sono in relazione solamente con standard esterni al nostro essere.

Nella terapia in medicina antroposofica sono molte e varie le possibilità di agire sui diversi piani dell’ambito del calore: impacchi, cataplasmi, bagni, frizioni, piante e rimedi per uso interno, massaggio ritmico e molte altre possibilità senza dimenticare le forme di accompagnamento terapeutico artistico e, innanzitutto, la visita medica che in sé dovrebbe essere un incontro, nel calore.

Ricapitolando tutta l’esperienza di un bambino che viene accolto e accompagnato nella crescita all’interno di una Scuola Waldorf (e/o in famiglia secondo attenzioni di questo tipo) può essere visto come un meraviglioso viaggio “di calore” e perciò viaggio nella ricerca di equilibrio anche nell’identità che arriva fin nel sangue attraverso il sistema immunitario.

(Dott. Enricomaria Girardi)