L’agricoltura è oggi chiamata a svolgere un ruolo guida per gli indirizzi ispiratori della vita del Pianeta. Essa è una fonte di innovazione indispensabile, non solo in termini tecnologici, ecologici e paesaggistici, ma anche e soprattutto per una sana vita sociale.
Lungi dall’essere solo espressione di un processo produttivo, L’Agricoltura è stata da sempre costruttrice e presidio del territorio e delle relazioni umane, provvedendo alle sfere giuridica, culturale ed economica: ha regolato la convivenza, ha generato cultura, ha sostenuto l’economia. Queste funzioni costitutive dell’agricoltura, le vanno riconosciute, a partire dalla centralità dell’agricoltore, donna e uomo, e della realtà agricola che egli cura.
Il primo riconoscimento deve intervenire in termini di giusto prezzo dei frutti dell’agricoltura; questi comprendono, non solo alimenti e materie prime, ma anche mezzi di produzione e presidi tecnici, varietà e razze agricole, biodiversità ambientale, fertilità del suolo, presidio contro l’inquinamento, conformazione e manutenzione del paesaggio, sostegno a piante e animali, accoglienza dei viaggiatori, ricerca applicata, cura e formazione dell’essere umano che vive nel territorio rurale.
L’economia che non rimette all’agricoltore il giusto valore della sua funzione, è destinata a uccidere.
Gli agricoltori sanno custodire il patrimonio genetico della tradizione, coltivarlo e allevarlo con equilibrio e possono innovarlo sulla base delle aspirazioni degli esseri umani contemporanei. La distruzione e l’appropriazione da parte di pochi della biodiversità agricola, frutto del lavoro di miliardi di esseri umani in migliaia di anni, è ingiustificabile: rende schiavo l’agricoltore, impedisce un processo sociale fruttuoso e riduce il patrimonio genetico del Pianeta.
La tecnologia agraria è sorta molto prima del metodo scientifico. Il sapere contadino e quello accademico devono trovare un’alleanza intorno alle prospettive di una ricerca che supporti gli agricoltori nelle pratiche sostenibili e valorizzi i saperi scientifici su saggi fondamenti epistemologici.
Salute, buona alimentazione e qualità dell’ambiente sono connessi.
Grazie alla cultura alimentare generata e assicurata storicamente dal mondo agricolo la semplicità dei consumi, la saggezza alimentare e la sacralità del cibo sono stati alla base di una buona alimentazione. La mancanza del valore nutrizionale e di una cultura del cibo uccide oggi le popolazioni povere per carenze e quelle ricche per eccessi.
L’inquinamento dell’ambiente causato dei principi attivi dell’industria, sparsi sui campi in modo dissennato e affluiti nelle falde acquifere, nei suoli e nella catena alimentare, costituisce una causa importante di patogenesi.
La scelta di un modello agricolo ecologico, come l’agricoltura biologica e biodinamica, eliminerebbe simili problematiche. La ricerca intorno alle gravi malattie degenerative, endemiche nei nostri tempi, dovrebbe occuparsi di individuare indirizzi chiari per la salute dell’uomo in relazione alle pratiche agricole contemporanee.
Il mondo rurale ha prodotto conoscenze e competenze, modi di essere e capacità di adattamento. Si tratta di un patrimonio di conoscenze immenso che deve poter contribuire al dibattito sulla modernità. La formazione e la cultura agricole possono dare un impulso fondamentale al cambiamento.
La formazione alla manualità può costituire un modello per il cambio di approccio dell’istruzione e della formazione. L’organizzazione in senso duale della formazione e dell’istruzione, che confronti mondo delle professioni, della formazione e la vita culturale, potrà eliminare la perniciosa gerarchia sociale giocata in funzione dei successi scolastici e valorizzare tutti i percorsi di apprendimento, avendo come focus l’essere umano e non i programmi.
Beni culturali di grande valore sorgono nel contesto agricolo, in realtà agricole a corpo unico. Tali beni vanno tutelati, salvandoli con il loro contesto, tutelando il paesaggio e la sua natura agricola.
Va ricostruita una saggezza degli ambienti attraverso l’architettura rurale, saggia, bella, organica e vivente che è scomparsa per lasciare posto a capannoni industriali.
L’agricoltura è un fatto sociale e presidia non solo la sfera economica, ma anche quella giuridica e culturale. La capacità di operare dove esistono esclusione e criticità sociali è una risorsa per la civiltà, tale da intervenire positivamente sui problemi e accogliere giovani e adulti a rischio esclusione, anziani, detenuti, disabili, riducendo il carico delle istituzioni totali.
Per sua natura l’agricoltura opera in relazione col mondo dell’artigianato, del commercio e dei servizi.
Questo complesso armonico potrà costruire un territorio accogliente e attraente anche per il turismo.
La migliore realtà agricola, il più attraente degli agriturismi, lo spaccio aziendale più fornito sono a rischio se non hanno intorno un sistema paese efficiente. Le politiche agrarie degli Stati, quelle sovranazionali e i sostegni economici non devono inquinare il mercato e la qualità del lavoro, ma anzi devono sostenere il merito e ripagare l’agricoltore per l’opera che svolge a difesa del territorio, se sceglie di praticare un’agricoltura senza compromettere l’ambiente, usare pesticidi e concimi artificiali, danneggiare le risorse ambientali.
Esempi come quelli dell’agricoltura biologica biodinamica devono essere di sostegno agli agricoltori in generale, per elevare tutto il sistema, impegnato a fronteggiare limiti ormai insostenibili.
L’azione del comparto agroindustriale dovrà essere riconvertita per essere al servizio di un’agricoltura sana. Il motore del processo agricolo deve essere l’agricoltura stessa. Abbiamo bisogno per questo della partecipazione attiva degli agricoltori, di una grande convergenza di idee e azioni per declinare in modo esemplare una nuova coesistenza sociale. Nel mondo agricolo si vedono i segni di un cambiamento che occorre cogliere. È un fermento, un lievito di grande qualità. Ma ciò avverrà se sarà riconosciuta la pari dignità del mondo rurale, se cesserà la discriminazione dei saperi e si chiamerà a raccolta il mondo dell’agricoltura per soccorrere il Pianeta. Davanti ai processi di distruzione in corso, un mondo tramonta. Alcuni semi per la vita possono essere generati dall’agricoltura e consegnati al futuro che sorge.
Estratto Dal Manifesto appello del Convegno internazionale “Oltre Expo. Alleanze per nutrire il Pianeta. Sì è possibile”. Milano, 20-22 febbraio 2015 di Carlo Triarico (Presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica)